In ricordo della mia maestra Suor Maria Laura Mainetti. La Suora di Chiavenna Figlia della Croce, dal suo alunno Vincenzo Di Michele
In ricordo della mia maestra Suor Maria Laura Mainetti La Suora di Chiavenna Figlia della Croce
dal suo alunno Vincenzo Di Michele
La sera del 6 giugno 2000, a Chiavenna, una telefonata allerta suor Maria Laura Mainetti “ Era una certa “Erika” che riferiva di essere rimasta incinta in seguito a una violenza domestica. In realtà la ragazza si chiama Milena ed assieme ad altre due coetanee, Veronica e Ambra, aveva architettato quella che fu poi una folle trappola omicida. Suor Maria Laura non ci pensò poi tanto; forte della sua spontaneità e nel suo modo di essere sempre pronta verso il prossimo, sola, uscì dal convento senza avvisare le forze dell’ordine o qualcun altro che poteva esserle d’aiuto. D’altronde il suo modus operandi è stato sempre quello di un sostegno immediato e senza tanti perché . Era così Suor Maria Laura; sempre attenta e disponibile nel prodigarsi verso il prossimo. Son passati oramai quasi 40 anni dai quei primi degli anni 70, ma lo ricordo come fosse ora. Suonava la campanella e tutti noi bambini andavamo a mensa . Lei però non aveva tempo per il pranzo, era troppo indaffarata con le molte persone che la cercavano e non sempre riusciva ad essere puntuale per l’inizio delle lezioni pomeridiane. Quando rientrava poi in classe, ci raccontava delle sue vicissitudini . Così i nostri momenti insieme li trascorrevamo tra didattica e riflessioni di vita . E forse, sono proprio quest’ultimi quelli che mi sono rimasti più propri di lei. Quando poi incontrai Suor Beniamina Mariani ,“ illo tempore” Preside della Scuola Santa Giovanna Elisabetta nonché attuale autrice del libro “ Suor Maria Laura di Chiavenna ” la prima cosa che sussurrò a mio figlio Matteo era proprio quella inerente ai miei ben 11 anni trascorsi in quella scuola lì dove la mia condotta indomita e ribelle si era espressa al meglio di sé. Eh beh ! in effetti ero alquanto peste e discolo e tra richiami , sgridate fino ad arrivare all’allora insolito provvedimento di sospensione dalla scuola per ben 7 giorni emesso nei miei confronti affinché assumessi un comportamento più pacato, lasciai un indelebile traccia nel ricordo di tutte le Suore dell’Istituto . Ebbene in Suor Maria Laura non riesco però a ricordare un solo momento in cui abbia alzato la voce o abbia avuto un minimo diverbio nei miei confronti benché ce ne fosse tanto bisogno. Di fatto , l’immagine scolpita nella mia mente è forse quella che il destino ha voluto fosse associato a lei . Una persona mite che con i suoi modi sapeva attendere e comprendere le carenze del carattere altrui . Non posso poi sottacere una dedita citazione per Suor Beniamina Mariani che sorvolando giustamente sui fatti dell’uccisione quali oggetto di attenzione dei canali mediatici si è invece concentrata su Suor Maria Laura , quindi , sulla descrizione ed elevazione delle sue doti . Alla stregua dell’ultimo assunto quanto mai gradita è la missiva qui riportata dell’autrice del libro Suor Beniamina Mariani
Caro Enzo,
grazie per il tuo ricordo di Suor Maria Laura : è fresco e spontaneo come sei tu.
Se mi permetti, però, vorrei completare alcune tue affermazioni. Sì, è vero che eri un discolo, ma io a Matteo ho ricordato un papà simpatico, sincero e buono… E tuo figlio mi sembrava d’accordo.
Riguardo Suor Maria Laura debbo farti notare che è vero che era spontanea nel donarsi, ma quella sera, prima di uscire, visto che tutte le suore si erano già ritirate nelle rispettive camere, aveva chiamato il Parroco. Sì perché gli aveva confessato di avere un po’ paura e l’aveva pregato di trovarsi sulla piazza dell’appuntamento: come è avvenuto. Purtroppo, però, Suor Maria Laura, credendo di essere arrivata a convincere la ragazza a trascorrere la notte in collegio, non aveva accettato altra disponibilità da parte di Don Ambrogio.
Ci tengo a precisare questo perché non voglio far apparire la mia consorella una sprovveduta.
Comunque tu l’hai ben conosciuta!
Era davvero una donna pienamente donata, che fin dalla giovinezza aveva risposto generosamente ad una sollecitazione ricevuta da un sacerdote: “Devi fare della tua vita qualcosa di bello per gli altri”.
Tu accenni al libro che ho scritto “Suor Maria Laura Mainetti, la suora di Chiavenna ” Ed. S. Paolo.
Qui, più che focalizzare il tragico fatto di cronaca del 6 giugno 2000, mi soffermo sulla figura di Suor Maria Laura, poiché, come scriveva l’allora vescovo di Como Mons.Maggiolini che desiderava conoscere la suora nella sua vita quotidiana, “non si conosce il tramonto se non a partire dall’alba…l’epilogo (la morte) è preceduto da una sorta di martirio di ogni giorno”.
Ho cercato di presentare questa donna semplice, gioiosa, determinata che non aveva nulla di straordinario se non l’amore.
L’amore per “Gesù Risorto che, incarnato nella mia storia quotidiana, mi ama, mi perdona, mi rinnova e non mi abbandona mai”.
L’amore per “ogni persona in quanto tale e in quanto incarnazione del Cristo, particolarmente per i piccoli, i giovani e i meno amati”.
Questa è Suor Maria Laura che continua a percorrere le strade dell’Italia e non solo, con la sua testimonianza di donazione senza limiti che si è espressa in modo sublime là, in quella viuzza oscura quando le tre ragazze la pugnalavano e lei pregando chiedeva perdono per loro.
Ciao Enzo.
Non dimenticare che spesso dai discoli escono i Santi più affascinanti!
Suor Beniamina Figlia della Croce